Kenya Hakuna Matata.

Nessun’altra parola potrebbe essere più azzeccata per questa nazione del continente nero che, come ripeto sempre, continente nero non è!

Appena atterrata all’aeroporto di Mombasa c’è davvero quella sensazione di Hakuna Matata e di Pole Pole (piano piano) perché in Kenya tutto è a rallentatore, tutto è senza pensieri, tutto è un po’ Asante Sana. Perché come esci da quelle porte che si spalancano sul caldo africano ti sale quella sensazione di riconoscenza verso il mondo, come a dire “Grazie”. Ed ecco perché l’Asante Sana, in Africa, non è una parola ma è un sentimento, è un grazie che ti viene dal cuore e, anche se non hai visto ancora nulla, sai già quanto questa piccola parte d’Africa non ti lascerà mai andare!

Strade infinite, prima sterrate, poi asfaltate, un turbinio di curve tra una vegetazione verde, bambini per strada che ti salutano, ovviamente in italiano, mentre tu sfrecci su quel pulmino dai coprisedili africani, provando ad alzare la mano per risalutarli.

Strada per Watamu

L’Africa è incredibile, è un mix di sensazioni, sapori, odori, dispiaceri, gioie, gratitudine, bellezza di paesaggi, bellezza di anime!

L’Africa è il secondo spettacolo dopo il Big Bang!

Ogni volta che metto piede in Africa qualcosa torna in me, come se recuperassi una parte di anima che lascio lì, che non aspetta altro che appartenermi ancora. 

L’Africa è una dura prova di interiorità, una dura prova di emozioni, una lezione di vita anzi, è un’esperienza di vita. Una fase della vita che senza, probabilmente, ti farebbe crescere in maniera diversa, meno profonda, con meno consapevolezza.

La verità, la grande verità dell’Africa, è che ci insegna molte cose, con la sua umile povertà, con il suo niente ci regala tutto, soprattutto ci regala un amore che difficilmente, almeno io, riesco a provare nella mia quotidianità.

Emozioni del Continente Nero

Come ci possiamo sentire quando passiamo tra i vicoli, che veramente ti fanno pensare al cosiddetto terzo mondo, dove ci sono donne sedute per terra che, con sorrisi genuini, vestite di stracci, si abbracciano ridendo e scherzano mentre si fanno le trecce a vicenda? Come si può gestire quella strana sensazione quando ci alziamo pieni da un pranzo servito in un resort all-inclusive ed incrociamo bambini che ci chiedono caramelle o bottigliette d’acqua? Cosa faresti se ti invitassero ad entrare in un market che vende souvenir e sei imbarazzata perché non c’è niente di bello da comprare e non sai come comportarti in quel casino di negozio davanti ad un’anima buona che ti sorride con leggerezza aspettando che tu compri quell’oggetto fatto con tanto amore?

Non lo so, non so davvero come sia giusto sentirsi davanti a tutto ciò!

La mia reazioni è sempre la solita, non riesco mai ad abituarmi a tutto questo.

Parto convinta che ormai sono abituata all’Africa e che questa volta posso davvero riuscire a frenare le mie emozioni e poi, come sempre, mi lascio andare, con positività e faccio uscire tutto l’amore che ho.

Mi lascio trasportare dai sentimenti, passo dai vicoli del terzo mondo e sorrido, abbraccio i bambini, gioco con loro, li riempio di baci, gli scatto foto da riguardare insieme per poi esclamare: “ma quanto siete belli?” e loro ridono, ridono tanto.

Esco dal pranzo e cerco di portarmi dietro qualcosa con me e, al primo bimbo che incontro, gli lascio quel poco da mangiare che ho preso. Entro nei negozi e compro souvenir, anche se non sono belli, perché non è importante la bellezza di una cosa ma l’amore con cui è stata fatta.

L’Africa è un punto interrogativo a cui non sappiamo mai rispondere con un punto esclamativo.

Mal d’Africa

Per noi il cosiddetto “Mal d’Africa” è una nostalgia, la nostalgia di emozioni forti che ti assale quando ripensi a quei sorrisi, sorrisi puri, che ti hanno devastata d’amore. Succede quando per strada, una volta tornata a casa, incontri un Africano.

Quel viso nero con quel sorriso smagliante ti catapulta di nuovo in quel mondo straordinario, in quell’Africa che ha tanto bisogno di noi quando noi abbiamo bisogno di Lei.

L’Hakuna Matata è una lezione di vita vera, non hanno niente o comunque molto poco; soffrono la fame, provano dolore, non hanno medicine, hanno sete, non hanno la luce o l’acqua. Ma, nonostante questo, hanno una cosa che a noi manca, il sorriso sempre e comunque.

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Kenya Hakuna Matata

Kenya Hakuna Matata!

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