Il nostro viaggio in Islanda a caccia dell’aurora boreale inizia da Keflavìk, la città che ospita l’aeroporto internazionale dove atterreremo (ce n’è anche un altro vicino alla capitale Reykjavík ma è meno battuto dalle rotte Europee). Appena scesi dal nostro volo Norwegian Airline partito da Roma si respira subito l’aria selvaggia e incontaminata di questa terra. Abbiamo ritirato la macchina a noleggio e ci siamo subito messo in marcia. La giornata prevede di sistemarci in albergo e tentare subito l’avvistamento della regina dei cieli. C’è uno spot fotografico molto suggestivo a 15 minuti di auto, il faro Garður Old Lighthouse.
Il primo avvistamento dell’aurora boreale
Il faro Garður rimarrà uno dei ricordi più belli di questa vacanza in Islanda. Fa parte di quei momenti in cui non ti aspetti niente e ricevi tutto. In un attimo. E’ proprio l’assenza di aspettative che ha reso magico questo primo avvistamento. Lo spot è fantastico dal punto di vista emotivo, un faro sperduto sulla costa sud-ovest dell’Islanda, col rumore dell’oceano di sottofondo e la green light che danza nel cielo. Auguro a tutti di assistere a questo spettacolo naturale.
Adesso qualche informazione utile: come raggiungere il faro.
![Islanda a caccia dell'aurora boreale](https://www.travelcouple.it/wp-content/uploads/2020/03/screenshot-www.google.it-2020.03.05-14_29_07.png)
Finisce con questa magnifica visione il nostro primo giorno in Islanda a caccia dell’aurora boreale. Domani inzierà il percorso lungo la ring road, tra parchi naturali, cascate e paesaggi mozzafiato dove il silenzio regna sovrano e la natura detta le regole.
Piccola nota tecnica: la qualità delle foto non è all’altezza del paesaggio nè tantomeno della regina dei cieli. Tuttavia la mia attrezzatura e le mie competenze tecniche del momento non mi hanno permesso risultati migliori. Dopo questo viaggio è cresciuta in me la passione per la fotografia. Adesso posseggo una reflex Nikon e diversi obiettivi che all’epoca sarebbero stati ottimali per portare a casa degli scatti degni di essere chiamati tali. Per chi volesse approfondire l’argomento può leggere il mio articolo su come si fotografa l’aurora boreale