Penserete: stiamo andando a Nosy Be, luogo turistico e privo d’essenza d’Africa. Al contrario: vi ritroverete immersi nel forte e magico scenario Africano e questo è ciò che sostanzialmente porterete a casa, nel cuore, per sempre.
Porterete il sapore vero ed autentico dell’Africa che, in questo luogo, troverete diverso rispetto ad altri luoghi africani che avrete visto. La semplicità e allegria del popolo malgascio è veramente una cosa rara da trovare in qualsiasi altro posto, i sorrisi non mancheranno mai da parte loro ma, soprattutto, da parte vostra; impossibile a Nosy Be non avere il sorriso sulle labbra, impossibile non svegliarsi pensando di attraversare i villaggi, in attesa che quei bambini vi prendano la mano. Non mi scorderò mai delle sensazioni e delle emozioni che ho provato attraversando quei villaggi.
TU, TANYA, CHE MI HAI RUBATO L’ANIMA
In Africa si dice che se scatti una foto ad una persona mentre guarda l’obiettivo gli rubi l’anima. In Africa non sanno che così, l’anima che verrà rubata per sempre, è la nostra. In questi occhi, color cioccolato fondente, c’è dentro la vera essenza del mondo. Tra tutti questi occhi che mi hanno completamente penetrato facendomi, spesso, tremare come una foglia, ci sono i tuoi occhi, Tanya, occhi che non scorderò mai. Lo scrivo rivolto a te, che chissà, forse un giorno ci rivedremo o forse ti arriveranno queste mie parole, o chissà cercando la keyword Nosy Be arriverai a leggere il mio blog ed arriverai a leggere questo:
Mi hai preso subito per mano.
Dal primo giorno che sono arrivata Tu hai scelto me.
Potevi scegliere qualsiasi persona ma Tu sei venuta da me e mi hai preso per mano senza renderti conto di quanto Tu mi avresti dato.
Mi hai chiesto timidamente cose che io quotidianamente butto via senza dargli valore.
Mi hai aspettato tutte le mattine al cancello, siamo state di parola: alle 8:00 alla seconda sbarra!
Stamani eri in ritardo e sei spuntata con il fiatone dal bosco.
Ti ho dato la marmellata che avevo preso a colazione al resort e ti ho rassicurato che nel pomeriggio ti avrei dato le infradito che tanto volevi, perché scarpe Tu non ne hai.
Al ritorno eri lì e mi hai ripreso per mano, ho pensato che la strada era lunga ed ho chiesto di farti entrare nel resort per accompagnarmi finché la strada non era asfaltata così non mi facevano male i piedi.
Ti hanno fatto entrare.
Poi mentre mi tenevi per mano e mi sorridevi ti ho guardato i piedi, tu scalza sopra i sassi ed io con le infradito.
Mi sono sentita una brutta persona, mi sono sentita veramente uno schifo di persona.
Ti facevo camminare scalza ed io con le ciabatte.
Me le sono levate e le ho date a te.
Ti prometto che quell’abbraccio io non lo dimenticherò mai. Ti prometto che quelle lacrime che ho versato saranno ricordi indelebili nel mio cuore.
Ti prometto che quella Tua mano con cui Ti sei asciugata le Tue lacrime e che mi ha stretta tutte le mattine la ricorderò per sempre.
Pensavo di aiutarti con i miei piccoli gesti ma sei Tu che hai aiutato me. Grazie.